Il lockdown a livello globale ha avuto tra le sue conseguenze un aumento senza precedenti del traffico su internet, che ha aumentato notevolmente l’esposizione ai rischi cyber di PA, aziende e cittadini.
La scarsa consapevolezza delle minacce informatiche da parte di ampie fasce della popolazione e l’impreparazione di molte organizzazioni pubbliche e private a gestire il ricorso massivo al remote working hanno contribuito ad aggravare la situazione. Non è un caso se questi ultimi messi hanno fatto registrare un volume senza precedenti di attacchi contro strutture pubbliche e private di cruciale importanza, nonché di campagne di phishing e truffe online massive, spesso incentrate proprio sull’emergenza Covid-19 e finalizzate a rubare credenziali e dati sensibili degli utenti.
Questa escalation ha reso la cybersecurity una vera a propria emergenza a livello mondiale, segnando forse un passaggio decisivo nella costruzione di un’adeguata consapevolezza presso l’opinione pubblica. Una consapevolezza che dovrà ora essere sfruttata per operare quel salto di qualità decisivo in termini di capacità di prevenzione e risposta alle minacce cibernetiche e di aumento della fiducia della cittadinanza nel digitale.
Ne discutiamo con i rappresentanti di alcune istituzioni responsabili delle politiche di sicurezza informatica nazionale, e con operatori pubblici e privati che hanno gestito in prima persona l’emergenza.